Proprio in questi giorni mi stavo chiedendo: c’è forse una legge non scritta della positività?

Spesso chi si imbatte nel Pensiero Positivo pensa di aver trovato la bacchetta magica, che basti chiedere per ottenere, eludendo tutta la parte faticosa del processo di autorealizzazione e co-creazione della vita dei propri sogni.

Infatti è sicuramente vero che una attitudine positiva alla vita è meglio di una negativa ma, avere una frequenza positiva costante è un’altra cosa. E’ il frutto di un profondo lavoro su se stessi, sui proprio blocchi e sulle proprie forme pensiero limitanti.

E’ giunto il momento di liberarci dai falsi miti della positività, perché un approccio semplicistico finisce per portare il risultato opposto.

Per far si che domande come: Quali sono i tuoi desideri? Che obiettivi ti sei posto per il futuro? Come pensi di raggiungerli? Trovino risposta, non basta solo approcciarsi blandamente al pensiero positivo e chiudere gli occhi sperando nel miracolo. Serve conoscere cosa fare quando Io Non Penso Positivo!

Perché ci sono i momenti di sconforto, gli ostacoli, i blocchi che la vita frappone tra noi e la realizzazione della vita che desideriamo ottenere.

Cosa fare in quei momenti?

Molti autori motivazionali non affrontano il punto, creando così un vuoto nel processo e lasciando le persone spesso spaesate. La risposta arriva da Gabriele Oettingen studiosa da più di venti anni di scienza motivazionale e confluisce nel suo libro Io Non Penso Positivo.

Io Non Penso Positivo: posso comunque realizzare i miei desideri? 

Io Non Penso Positivo analizza il funzionamento del pensiero positivo, ma ne smonta le linee guida per creare una tecnica alternativa che tenga insieme sia le importanti teorie positiviste ma al contempo affronti le problematiche che si manifestano nella realtà e ne ostacolano la realizzazione.

Gabriele Oettingen, in Io Non Penso Positivo, è riuscita a dimostrare come la chiave per il successo e la soddisfazione personale passino per un diverso rapporto tra realismo e fantasia che non si basi soltanto sulle visualizzazioni positive del futuro.

Infatti il pensiero positivo resta un valido strumento mentale che può essere usato in ogni ambito della vita, ma non deve diventare una chimera che ci appaga solo idealmente, perché in tal caso rischia di sottrarci l’energia necessaria per raggiungere i nostri obiettivi.

Infatti anche Io Non Penso Positivo parla dei desideri e di come realizzarli, ma con una enorme variazione sul tema. Ossia insegnando a vedere come tutti quegli ostacoli, che finora abbiamo considerato degli impedimento al raggiungimento dei nostri più grandi desideri, in realtà possono diventare un acceleratore alla realizzazione di noi stessi e al raggiungimento dei nostri traguardi. 

Basta con il culto dell’ottimismo a tutti i costi, ci sta anche il giorno che Io Non Penso Positivo!