Mabon la nascita della Regina Maeve

Mabon (termine molto new age) è il nome con cui viene comunemente chiamato l’Equinozio d’Autunno, che formalmente è il 23 Settembre, ma si celebra dal 21 al 23, solitamente.

Questa celebrazione è quella che ha risentito di più della modernità e di un mix di usanze e credenze di varie culture, ma qui vedremo come è nata la festa e come si è modificata.

Abbiamo già detto nei precedenti articoli sulla Ruota dell’Anno che gli antichi Celti non avevano solstizi ed equinozi da celebrare, proprio perché al nord l’anno ciclico si divide in mesi estivi e mesi invernali.

In piena Età del Ferro (ovvero dalla fine del II millennio a tutto il I millennio A.C.) la festa nacque per celebrare la nascita della Regina Maeve (il cui nome in antico Gaelico era Méabh), che si stima avvenne proprio intorno al 21 Settembre.

Questa Regina che divenne leggendaria, diede il vero nome alla festa che non era legata ai cicli stagionali, ma a lei stessa. L’importanza di questa figura, di cui narra la mitologia irlandese antica, era dovuta al fatto che oltre ad essere una condottiera e guerriera fuori dal comune, possedeva poteri magici, illusori ed estatici.

Maeve era anche collegata agli Antichi Dei di Irlanda, i Thúatha Dè Danann, di cui abbiamo tanto parlato, che dopo aver lasciato la Terra ed essere tornati nella loro dimensione, presero il nome di Sidhe (che si pronuncia Scii) , termine con cui si indica il popolo fatato irlandese e tutti gli spiriti non umani.

Grazie alle peculiarità e ai poteri che le derivavano dai Sidhe, la Regina Maeve era considerata un dono degli Antichi Dei agli uomini ed è per questo che nacque una celebrazione in suo onore.

La celebrazione di Mabon, in onore di Maeve, era molto estatica per due motivi:

  1. perché Maeve aveva un particolare talento nella creazione di veleni in grado di intorpidire il corpo fisico e portare a una scissione con lo spirito, non a caso il nome Maeve significa “intossicante”
  2. perché si ritiene che l’idromele, la prima bevanda alcolica dall’essere umano, sia stato scoperto da lei, tanto che il nome celtico della bevanda “meadh” ricordava il suo.

Questo idromele lei era solita offrirlo ai suoi guerrieri, ad indicare simbolicamente il suo sangue da cui bere per trarre potenza. Insomma un compleanno celebrato tra veleni e idromele fortemente alcolico portava inesorabilmente a stati profondi di estasi e separazione dai corpi.

In epoca postuma alla morte di Maeve, dato che questa Regina era una divinità a tutti gli effetti, iniziò ad essere venerata come Dea della Guerra della fertilità, data la ricchezza e il potere che aveva il suo Regno quando lei regnava, come tramite tra gli umani e gli Dei, oltre a essere venerata come Regina del popolo fatato.

Gli Antichi Re, prima di ascendere al trono, durante il periodo dell’Equinozio di Autunno, si recavano in pellegrinaggio nei luoghi sacri a Maeve in cerca di visioni: se gli appariva la Dea che offriva il suo idromele allora avevano diritto a regnare, se lei non appariva, invece, non potevano diventare Re e se avessero barato, i loro regni sarebbero caduti in disgrazia.

Questo, fondamentalmente, è il motivo per cui nacque Mabon.

Mabon nel tempo…

Molte ere dopo, i Galli, attraverso le loro celebrazioni stagionali ripresero anche questa festa e la associarono all’Equinozio d’Autunno, anche sotto l’influenza dei Greci che celebravano i Misteri Eleusini in questo periodo.

Quindi la festa fu legata all’agricoltura e ai raccolti, tanto che il mito gallico del giovane Dio Mabon, ripercorre il mito di Persefone e Demetra, infatti Mabon è considerato il corrispettivo maschile di Persefone.

Entrambi i miti narrano che le loro madri resero sterili i campi quando gli furono sottratti i figli, per rappresentare metaforicamente il seme che da settembre viene sotterrato in attesa di sbocciare in primavera, ed entrambi sono legati quindi alla terra sterile in inverno e fertile quando inizia la primavera e questi due Dei tornano in superficie.

Mabon oggi

La storia del Dio Mabon essendo la più recente è anche quella che viene presa in considerazione dai movimenti neo-pagani. Infatti in questo periodo molte celebrazioni onorano o questo giovane Dio o le Dee Demetra e Persefone. Inoltre per il nuovo pensiero, il momento dell’Equinozio di Autunno è un momento in cui bisogna iniziare a riposare prima della discesa verso l’Ombra e l’introspezione che inizierà ad Ottobre fino e durerà fino oltre il Solstizio d’Inverno.

Io, invece, alla luce della tradizione più antica di questo Sabba, vi consiglio di iniziare a fissare dei progetti e degli obiettivi grandissimi, da dividere in piccoli step, in modo da poter monitorare passo dopo passo il vostro cammino per raggiungerli. E questo perché per il riposo e l’introspezione, che vanno di pari passo, avrete tempo dopo, a Ottobre.

Insomma, riprendiamo un pizzico di estasi e di magia dalla Regina Maeve e facciamo largo a nuove idee e nuove creazioni da seminare e coltivare così da vederle poi sbocciare in Primavera!

Felice Mabon, possa la Dea benedire il vostro Regno!

Questo articolo è in collaborazione e a cura di Elena, la nostra bravissima esperta di cultura celtica e norrena, se desideri una Lettura di Rune o Ogham puoi contattarla a elena.scuderi93@gmail.com