Il Quinto Aicme, o Forfeda Aicme, come già accennato nell’articolo introduttivo in cui abbiamo visto Che cos’è e come nasce l’Alfabeto Oghamico, non fa parte dell’antica tradizione Oghamica pre-cristiana e non ha funzione divinatoria, infatti le lettere non seguono alcun criterio logico e ordinato, al contrario di quelle degli altri Aicme, praticamente sono semplici segni tutti diversi tra loro.

Fu introdotto in epoca medievale quando l’evoluzione della lingua rese necessario l’utilizzo dei dittonghi, che nell’antico linguaggio gaelico non erano contemplati come suoni verbali. Queste lettere non venivano incise sulle pietre o sul legno, per i quali venivano utilizzati sempre e solo i primi quattro Aicme, ma erano utilizzate solo nei manoscritti per rendere più fluida poi la lettura.

Chi è legato alla tradizione celtica irlandese, comunque, non usa questo Aicme, perché essendo una creazione umana aggiunta durante il Medioevo, non lo riconosce come parte del dono trasmesso dal Dio Ogma, e quindi non lo usa nemmeno per scrivere.

In ogni caso, sta a voi la scelta se usarlo o meno nella scrittura, ma la cosa importante è che non va usato mai in divinazione, perché potrebbe recare una grandissima offesa agli Dei, soprattutto a Ogma, che non vuole che le sue lettere siano paragonate a disegni umani.

Per conoscenza, vediamo comunque le lettere e il loro significato tradotto in italiano, perché significati magici e divinatori non ne hanno.

Il “Forfeda” Aicme: il Quinto Aicme

 

  1. ÈABHAD- ENULA

Dittongo: EA

  1. OR- ALLORO

Dittongo: OI

  1. UILLEAN- CAPRIFOGLIO

Dittongo: UI

  1. IFIN- PINO

Dittonghi: IO, IA

  1. EMHANCHOOLL- AMAMELIDE

Dittongo: AE

 

E con il Quinto Aicme concludiamo l’Alfabeto Oghamico. Nel prossimo articolo vedremo come avviene al Creazione degli Ogham secondo la tradizione e la loro successiva attivazione e consacrazione. Intanto se ti sei perso i precedenti articoli dedicati al Ciclo degli Ogham puoi trovarli qui